Tour de France 2020, Nicolas Roche: “Difficile prevedere quello che potrebbe venir fuori da una corsa a porte chiuse”

Nicolas Roche vede molto difficile che il Tour de France 2020 si possa correre a porte chiuse. La ministra dello sport francese si è detta aperta alla possibilità e alcuni corridori, tra cui Julian Alaphilippe, si sono detti disposti a correre senza pubblico se questa fosse l’unica strada praticabile. L’irlandese, però, in un’intervista rilasciata al Mirror ha sollevato anche degli interrogativi logistici e organizzativi, oltre a quelli puramente sportivi che tutti si stanno ponendo. Il corridore del Team Sunweb, infatti, si chiede se a luglio la Francia avrà tolto ogni restrizione sui voli, come la polizia gestirà le porte chiuse e cosa accadrà alle città sedi di tappa.

Quando fai qualcosa per la prima volta, è difficile prevedere cosa verrà fuori. Mi chiedo se per il via del Tour la Francia consentirà agli stranieri di entrare nel paese. Come gestirà il tutto la polizia? Le persone non potranno guardare il Tour nemmeno dal loro giardino? Ci sono persone che hanno già prenotato i loro alloggi con largo anticipo, gli hotel dipendono dal turismo. Le città hanno pagato molto per essere sedi di partenza o di arrivo. È complicato, ma c’è ancora tanto tempo. In ogni caso mi piacerebbe poterlo correre”.

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